Creare energia anche dalla pioggia e non solamente dal sole, ecco l’obiettivo delle finestre al grafene. Dalla Cina al futuro il passo è brevissimo
Fino a questo momento ci siamo abituati all’idea che un pannello fotovoltaico, e tutte le finestre che ne derivano dalla tecnologia utilizzata, riesca a produrre energia perché colpito dal sole. E fin qui non ci piove…o si? Cercheremo di essere più chiari, parlandovi delle finestre al grafene, ultima idea derivata dall’utilizzo di questo materiale nella costruzione di pannelli fotovoltaici.
L’aspetto più affascinante di queste finestre al grafene è che non avranno bisogno necessariamente del sole per produrre energia. Riusciranno a farlo anche con la pioggia. Sembra fantascienza, ma non lo è.
Le finestre al grafene sono uno studio che stanno conducendo in Cina due diversi gruppi di ricercatori, uno proveniente dalla Ocean University of China di Qingdao, nella Cina orientale, e l’altro dalla Yunnan Normal University di Kunming, nel Sud del Paese. Il primo passo dell’esperimento è stato completato, cioè creare una cella solare ricoperta da un sottilissimo strato di atomi di grafene.
Un progetto ancora in fase di sperimentazione certo, tanto che i primi pannelli al grafene creati riescono a convertire in energia utilizzabile solo il 6.5% di quella catturata, a differenza del 22% dei pannelli solari sul mercato. Ma lo studio prosegue, con l’intenzione di stravolgere completamente le abitudini abitative e quelle inerenti l’approvvigionamento energetico di tutto il globo.
Non perderti il prossimo aggiornamento. Iscriviti adesso alla newsletter!
Riuscire a produrre energia in quei territori in cui piove abbondantemente sarebbe una svolta rivoluzionaria.
Al momento infatti i pannelli fotovoltaici, in assenza di sole, rischiano di non produrre affatto energia o di produrne un quantitativo davvero troppo esiguo, sfavorendo la loro installazione nei territori in cui non si vede molto sole. Le finestre al grafene e tutti i pannelli composti da questo materiale potrebbero cambiare completamente l’evoluzione delle cose.
Perché proprio il grafene? Perché tra le sue caratteristiche c’è un’ottima conducibilità, che permette agli elettroni di muoversi liberamente lungo tutto al sua superficie. Se messo in una soluzione acquosa, il grafene è in grado di legare una coppia di ioni carichi positivamente con una coppia di elettroni carichi negativamente, creando la “reazione acido-base di Lewis”. Questa è una proprietà che viene sfruttata solitamente per rimuovere gli ioni di piombo dalle soluzioni. Ecco cosa ha ispirato i ricercatori cinesi, ecco perché sono alla ricerca di energia dalla pioggia.
Il motivo delle finestre al grafene è proprio questo: la pioggia infatti contiene sali che si dividono in ioni positivi e negativi. Quando l’acqua entra in contatto con il grafene, gli ioni positivi si legano agli elettroni presenti in superficie. Senza entrare nei minimi particolari scientifici basterà sapere che il contatto pioggia-grafene crea una tensione, e quindi corrente.
Una corrente che è ancora troppo esigua per creare finestre al grafene, o gli stessi pannelli fotovoltaici. Ma c’è bisogno solo di ancora un po’ di tempo…
Richiedi adesso maggiori informazioni. Siamo a tua disposizione.
Chiama ora lo 0998110951 oppure utilizza il seguente form di contatto:

Gianluca Caputo, amministratore delegato di Windor e ideatore del metodo Finestre Senza Pensieri